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"Senza l'Europa sarebbe peggio"

Il presidente della Regione Enrico Rossi oggi a Livorno per la sesta tappa del tour Europa in Toscana: "Dobbiamo farla crescere, non cancellarla"

Il presidente della Regione Enrico Rossi

"L'Europa non è solo una bandiera su un palazzo, su una scuola o nella sede di un'istituzione. L'Europa non è solo Bruxelles" dice e ricorda più volte il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, oggi a Livorno per la sesta tappa del tour "Europa in Toscana", pensato proprio per raccontare l'altra Europa: "quella – dice – troppo poco conosciuta e che invece penetra nella vita di tutti noi".

"Se l'Europa non ci fosse moltissime delle cose di qualità che si fanno non si potrebbero realizzare. E non si tratta solo dei fondi europei – aggiunge - , che comunque muovono un punto e mezzo di Pil. Limitarsi ad un conto solo su quanto diamo e quanto riceviamo sarebbe la fine dell'idea di Europa, che vuol dire invece anche impegni, ad esempio, per l'ambiente e per l'economia circolare, visioni, politiche per la sostenibilità, per gli investimenti sull'innovazione e il sociale o l'Europa anche di una nuova cittadinanza che i nostri ragazzi già esprimono".

Rossi va dritto al punto. "Siamo convinti – si domanda - che senza Europa questi impegni li porteremmo comunque avanti? Siamo sicuri che nel 2020 raggiungeremmo gli stessi obiettivi se l'Europa non ci obbligasse a pulire le nostre acque reflue? Siamo certi che in tempi di recessione, anziché scommettere sulla qualità e l'innovazione come in questi anni in Toscana ed anche a Livorno abbiamo fatto, non avremmo giocato tutto sulla riduzione invece del costo del lavoro, magari a spese anche di una minore attenzione per l'ambiente?"

Rossi è categorico e non ha dubbi. "Di fronte ad un mondo organizzato per grandi nazioni-continente come la Cina o gli Stati Uniti – dice - penso che non ci sia prospettiva per il futuro se non dentro una dimensione europea. Se l'Europa non si mette insieme diventiamo piccoli staterelli che si dividono e non andiamo da nessuna parte".

Loda gli imprenditori toscani e livornesi per l'impegno sul fronte dell'innovazione. Si sofferma un attimo anche sullo spauracchio della burocrazia europea. "Non l'ho trovata così ostica come si dice. Ci si può ragionare – accenna – e a volte è peggio quella italiana".

Certo l'Europa dovrebbe crescere ancora. E' un auspicio. "Il bilancio europeo è solo l'1 per cento del Pil - spiega Rossi - Troppo poco. Sono d'accordo con chi dice che bisognerebbe invece portarlo al 4 per cento o almeno al 3 per cento. Permetterebbe di sviluppare maggiormente queste politiche, il che vorrebbe dire vivere meglio ed anche più lavoro". "Ci sono – prosegue – errori da correggere. Ma la soluzione non può essere cancellare l'Europa: sarebbe peggio". "E la Regione – conclude -. è uno snodo importante di questa Europa, come il saper utilizzare in modo virtuoso le sue risorse e vestirne le politiche, ottenendo, come nel nostro caso, anche maggiori fondi e premialità".

L'assessore al lavoro e alla formazione Cristina Grieco, anche lei oggi con Rossi nella tappa livornese, si sofferma sul ruolo cruciale che in tutta questa partita gioca anche l'istruzione. "L'industria 4.0 – dice – non è una rivoluzione solo industriale ma anche culturale. In questa legislatura abbiamo da subito tentato di far rete e consolidare i rapporti, in passato troppo tenui, tra il sistema della scuola, dell'università e della formazione professionale e il mondo del lavoro". "Abbiamo anche ottenuto – termina – ottimi risultati sul contrasto dell'abbandono scolastico, con il miglior risultato in tutta Italia".