Cronaca

Arrestati i ladri acrobati della Sisal

Si tratta di nomadi di etnia sinti, tutti già con precedenti. Due i colpi di cui sono ritenuti responsabili, effettuati nel mese di gennaio

Uno dei ladri ripreso da una telecamera di sorveglianza ( foto Polizia )

Avevano assaltato la sede della SISAL di Livorno, in Via Provinciale Pisana, per ben due volte, il 6 e il 25 gennaio dello scorso anno, riuscendo a portar via, complessivamente, più di cinquantamila euro in contanti. Nelle scorse ore i quattro uomini ritenuti responsabili dei due furti sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Livorno, con la collaborazione di quelle di Pisa e Prato.

Le immagini del sistema di videosorveglianza interno hanno mostrato come i tre soggetti travisati, dopo aver sfondato una vetrata con una mazza, si sono introdotti all’interno del centro scommesse strisciando per terra, per evitare i sensori dell’allarme.

Poi tre malviventi sono entrati nell’ufficio ove era collocata la cassaforte, aperta utilizzando una “mola”, asportando dal suo interno la somma in contanti di circa 40 mila euro. Meno di venti giorni prima il locale era stato interessato da un colpo analogo, durante il quale però la cassaforte non era stata toccata.

Durante il furto i tre si erano mantenuti in contatto con almeno un “palo” esterno tramite radio-portatili. 

Sul posto, la polizia scientifica era riuscita a repertare una lieve traccia di sangue, forse appartenente a uno dei malviventi che s’era ferito entrando da una delle finestre.

Attraverso l’esame del DNA, lo stesso è risultato appartenere a un noto pregiudicato.

L’attività di analisi e incrocio dei tabulati telefonici ha così permesso di identificare i presunti autori: si tratta di uomini tra i 33 e i 45 anni, tutti nomadi appartenenti alla etnia “Sinti” e tutti già noti per fatti simili.

Le successive perquisizioni domiciliari hanno permesso di rinvenire gli indumenti indossati durante i due assalti, confermando i sospetti degli investigatori e della Procura livornese che ha emesso così nei confronti dei quattro un provvedimento di custodia cautelare in carcere a Livorno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.