Lo fece chiamando nel corso dell'estate, dal suo ufficio, in una sede distaccata da quella storica, una serie di numeri con prefisso 166 (linee erotiche e di cartomanzia) arrivando a spendere una cifra esorbitante.
Il conto in bolletta fu scoperto e ben presto si risalì all'autore, che ha già avuto condanne in primo grado e appello e adesso l'ultima sentenza della Corte dei Conti lo costringerà a restituire 63mila euro, come risarcimento per danno diretto e di immagine.