Cronaca

I milioni sporchi lavati in Svizzera

Stroncata dai finanzieri di Lucca un'organizzazione specializzata in riciclaggio di denaro con sede a Lugano e tentacoli negli Emirati Arabi

Il miraggio dei paradisi fiscali iniziava a Lugano ma le sue ramificazioni arrivavano fino agli Emirati Arabi. La 'mission' dell'organizzazione smascherata dalle indagini della guardia di finanza di Lucca era quella di riciclare il denaro di provenienza illecita e rimetterlo in circolazione dopo averlo ripulito. A conti fatti, il denaro trasferito ammonterebbe a circa 3 milioni di euro.

Lo schema era relativamente semplice. L'organizzazione offriva ai clienti italiani la possibilità di trasferire somme di denaro provenienti da truffe, contraffazione ed evasione fiscale in Svizzera e in altri paradisi fiscali. Gli spostamenti erano possibili grazie a imprese anonime attive nel territorio svizzero e negli Emirati Arabi. A quel punto il denaro veniva 'lavato' ed era pronto per essere reimmesso sul mercato "nella sfera lecita dei circuiti nazionali, in svariati investimenti, in pagamento di fatture false emesse nei confronti di imprese estere fantasma e a rimborso di linee di credito fittizie".

Accadeva anche che le consegne degli interessi maturati sugli investimenti esteri fossero consegnati in contanti. L'organizzazione, "sull'intermediazione prestata, tratteneva un compenso oscillante tra il 2 ed il 4 per cento dell'importo globalmente trasferito", spiegano i finanzieri.

Gli indagati per il momento sono sei e a tutti è stata contestata l'associazione per delinquere e il riciclaggio, aggravati dalla transnazionalità.