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Calcinaia in lutto per i funerali di Martina

Nella chiesa Regina Pacis le esequie della sedicenne scomparsa e poi ritrovata senza vita. Confermato dall'autopsia il suicidio per annegamento

la chiesa Regina Pacis di Fornacette

E' la giornata del lutto cittadino, del ricordo, della compassione. L'intera comunità di Calcinaia si è stretta intorno alla famiglia di Martina Del Giacco, la ragazza di 16 anni scomparsa per dieci giorni e poi ritrovata senza vita alla foce dell'Arno. 

La funzione funebre è stata celebrata di fronte a centinaia di persone nella chiesa Regina Pacis di Fornacette poi la tumulazione nel cimitero di Castelfranco di Sotto. Una delegazione del Comune ha partecipato alle esequie.

"L'Amministrazione Comunale e l'intera Comunità di Calcinaia, profondamente colpite dalla prematura e tragica scomparsa della giovane, partecipano con profonda vicinanza al dolore dei familiari e della comunità tutta" si legge nella delibera con cui il sindaco e la giunta hanno decretato il lutto cittadino. Un gesto di rispetto e di partecipazione al profondo dolore dei familiari, degli amici e della comunità calcinaiola.

Martina Del Giacco uscì dalla casa di famiglia nella tarda serata di domenica 9 novembre e da quel momento i genitori non ne hanno più avuto notizie. Dopo dieci giorni di ricerche lungo il fiume, il corpo della giovane è stato ritrovato da un pescatore a Marina di Pisa, riaffiorato dalle acque all'altezza della foce dell'Arno.

I primi risultati degli esami autoptici hanno confermato che Martina è morta per annegamento e per i medici legali si è trattato di un suicidio. Ulteriori analisi tossicologiche dovranno chiarire se la ragazza avesse assunto sostanze particolari prima di gettarsi nell'Arno.

Resta da definire l'ora esatta del decesso o meglio se è avvenuto poco dopo la fuga da casa, filmata dalle telecamere di sorveglianza alle 21,32 del 9 novembre, oppure nei giorni successivi. Tuttavia lo spengimento in modo anomalo del cellulare d intorno alle 21,45 di domenica, dovuto ad un colpo violento o al contatto con l'acqua, farebbe pensare che la giovane si sia buttata nel fiume pochi minuti aver lasciato la sua abitazione.

Lauro Mengheri, presidente dell'Ordine degli psicologi, parlando del disagio giovanile, intervistato da Controradio, ha risposto così alla domanda su come riconoscere i segnali del disagio e sui provvedimenti da prendere: “In certi casi bisogna essere bravi a cogliere  i segnali allarmanti – ha spiegato Mengheri – Colto l'allarme ci si può rivolgere a professionisti psicologi o psicoterapeuti. L'Oms, organizzazione mondiale della sanità, raccomanda ai governi un programma strutturale di prevenzione. I dati però dicono che rispetto agli anni Ottanta i tentativi di suicidio sono in diminuzione, dieci su centomila nel 1988 mentre nel 2010 sono stati sette su centomila". "E non è neanche giusto associare il suicidio all'adolescenza, i dati dicono altro - ha concluso Mengheri - Quello che possiamo dire noi come psicologi è di porre attenzione all'utilizzo sia quantitativo che qualitativo dei social media”.