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La farina di castagne Dop batte il Covid

Stagione d'oro per la farina di castagne che batte sia il virus che il cinipide con una produzione da 50 quintali. Incremento del 20%

La farina Dop della Lunigiana batte anche il Covid con una stagione super nonostante un raccolto di castagne a macchia di leopardo. Le stime, fornite da Coldiretti in collaborazione con l’associazione nazionale Città del Castagno, sono molto variabili, confermate le stime che caratterizzano la Regione Toscana: +20% - 30%.

Il cinipide ha raggiunto un equilibrio con il suo antagonista Torymus sinesis ed anche per quanto riguardo il marciume delle castagne (Gnomoniopsis castanea) è andata bene con pochissima percentuale di castagne marce.

La castanicoltura, soprattutto in Lunigiana, continua a rappresentare una fonte di sostentamento per imprese e famiglie. Per la farina Dop della Lunigiana, una delle due farine italiane a poter fregiarsi della denominazione europea (l’altra è la farina di neccio della Garfagnana), la produzione dovrebbe attestarsi intorno ai 50 quintali certificati.

Per quanto riguarda la castagna peseranno le cancellazioni degli eventi. Nel suo complesso il comparto ha una rilevanza economica notevole in Toscana: su di una superficie di 33.000 ettari, di cui 16.000 ettari coltivati con castagni da frutto, si ottengono quasi 200mila quintali di castagne per una produzione media annua di oltre 90 milioni di euro.