Attualità

Mafia e istituzioni, dialogo per il potere

Nasce il centro studi Pier Luigi Vigna, formato da ex agenti della Dia. Il presidente del Senato Grasso al ventesimo vertice nazionale antimafia

In Toscana le infiltrazioni mafiose fatturano qualcosa come 15 miliardi di euro all'anno e anche se le teste pensanti delle cosche restano al sud, a regione è considerata un'ottimo territorio di investimento e riciclaggio. I dati sono stati diffusi dalla Fondazione Capponnetto in occasione del 20mo vertice nazionale antimagia e del terzo summit del Mediterraneo.

"Oggi la mafia, con imprenditori e professionisti, colloquia con le istituzioni e crea un connubio con il potere finanziario e politico - ha detto Grasso - La magia non fa affari solo nelle terre di ordine ma anche al centro, al nord e all'estero. Ma le teste restano al sud e quando di avviano inchieste al nord Italia o all'estero si deve sempre cercare di collegare con le regioni di origine".

"Non esistono zone franche dalle mafie - ha dichiarato la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi - nè in Italia nè in Europa nè nel mondo, non solo per una non conoscenza del fenomeno ma anche per una rimozione di quest'ultimo o per una furbesca capacità di approfittarne".

Nelle prossime settimane, in seno alla Fondazione Caponnetto, nascerà un ufficio studi intitolato al procuratore Pier Luigi Vigna a due anni dalla sua scomparsa.  Vigna indagò a lungo sulle stragi di Firenze, Milano e Roma del 1993, riuscendo a dimostrare, grazie alla fondamentale collaborazione con gli uomini della Dia (Direzione investigativa antimafia), che Cosa nostra aveva cambiato obiettivo, passando dagli attentati contro i magistrati, membri delle forze dellpordine, giornalisti e politici a stragi di massa, virulente ed eversive che aveva come unico scopo di ricattare lo Stato.