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Manca il lavoro, l'immigrazione rallenta

Secondo il Dossier sui migranti nel 2014 non sono stati rinnovati oltre 14mila permessi di soggiorno. In calo gli occupati e le rimesse verso l'estero

Per colpa della crisi la Toscana non è più l'Eldorado per i migranti in cerca di un impiego. Nel 2014 infatti, stando ai dati contenuti nel Dossier sull'immigrazione 2015 curato da Idos per conto dell'Unar e della presidenza del Consiglio, il flusso di migranti in arrivo in Toscana si è arrestato o quasi: +2,1% rispetto al 2013. Ciò significa 396mila residenti stranieri, il 10,5% del totale della popolazione. Una percentuale ben più alta della media nazionale ferma all'8,2% e di quella dell'Ue, 6,7%.

I dati negativi riguardano invece il lavoro: il numero di stranieri occupati è sceso a 246mila persone, ovvero in calo dell'1,1% rispetto al 2013. Le rimesse, ovvero il denaro inviato dai migranti nei paesi d'origine, sono passate dai 604 milioni di euro del 2013 ai 587 milioni dell'anno scorso. 

Negativo anche il saldo fra nuove assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro, che ha visto 816 persone perdere l'impiego. Un dato che non verrà frenato, secondo i ricercatori che hanno curato il Dossier, nemmeno dalla nuova legge sullo Ius soli su cui stanno lavorando i parlamentari. "E' una norma - ha detto Francesco Paletti, redattore del Dossier - che aiuterà i ragazzi che sono nati in Italia e che continuano ad essere etichettati come stranieri ma non determinerà una ripresa dei flussi migratori. Per quello ci vorrà una ripresa economica e delle assunzioni da parte delle imprese".

A scattare una fotografia del mondo degli impieghi degli stranieri ci ha pensato invece Valter Tamburini, presidente di Cna Toscana. 

"La maggior parte degli immigrati che lavorano in Toscana, quindi immigrati regolari, che si sono o provano ad integrarsi, lavorano nelle piccole o piccolissime imprese da uno a nove dipendenti - ha detto Tamburini -. Molti sono anche gli immigrati che hanno deciso di fare gli imprenditori nella nostra regione perché sono quasi 50 mila le aziende guidate da imprenditori immigrati e rappresentano oltre il 12% del totale delle imprese della nostra regione. Sono dati molto importanti, che ci incoraggiano a provare a perseguire su questa strada perché credo che attraverso il lavoro e l'integrazione si riesca a togliere le persone dalla malavita e dal delinquere".