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All'Elba 70 tartarughine di mare nate in 9 giorni

Del nido non si sapeva nulla, poi la sorpresa. Era il 18 Settembre e da allora è stato un susseguirsi di nascite. Due anche a nido aperto

Una delle tartarughine trovate nel nido

La presenza di quel nido di tartaruga marina Caretta caretta era rimasta ignota. Poi, il 18 Settembre mattina, la sorpresa con due bagnini che hanno avvistato le prime nascite. Da allora per 9 giorni è stato un continuo e in tutto sono nate 70 tartarughine, 2 addirittura a nido già aperto per l'ispezione quando ormai si pensava che non arrivassero altri piccoli.

E' tempo di bilanci sulla spiaggia di Sant'Andrea a Marciana dove per tutti questi giorni e relative notti i volontari e gli esperti hanno monitorato la corsa dei piccoli verso il mare, agevolata fin da subito con la creazione di un corridoio privo di ostacoli.

L'ispezione al nido si è trasformata per i tanti presenti in una lezione scientifica a cielo aperto. Come spiegato in una nota di Arpat e Legambiente Toscana lì mamma Caretta caretta aveva deposto 80 uova: attualmente i gusci schiusi sono 70, a cui si aggiungono due uova purtroppo rotte e 8 ancora integre per un successo riproduttivo dell'87,5%. Adesso l'istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana effettuerà le analisi sulle uova schiuse e non.

Tartarughine a sorpresa anche sotto la sabbia

Tra il 18 e il 23 Settembre sono emerse 68 tartarughine, mentre altre due sono state trovate ancora vive sotto la sabbia: "Appena i ricercatori hanno cominciato a scavare il nido - raccontano Legambiente e Arpat - è arrivata subito la prima sorpresa: una piccola tartaruga era in attesa proprio sotto il primo strato di sabbia e si è arrampicata in quello che era ormai diventato un buco per affacciarsi sulla sabbia e correre verso il mare tra due ali di persone che seguivano il fenomeno".

Non era finita: "Subito dopo è arrivata l’altra sorpresa, qualcosa di probabilmente mai visto finora in un nido di tartarughe marine in Toscana: una tartarughina viva ancora dentro l’uovo pronta a uscire e che lo ha fatto non appena l’uovo è stato delicatissimamente posato sulla sabbia". 

"La piccola tartaruga, che aveva ancora il sacco vitellino attaccato e che doveva ancora prendere la forma definitiva per poter affrontare la passeggiata fino al mare e poi nuotare, è stata affidata subito alle cure dei ricercatori - è il racconto - che l'hanno trasportata presso il centro di recupero dell'Acquario di Livorno, dove è stata posta in incubatrice a temperatura ed umidità controllati".