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I pescatori contano i danni

La storica cooperativa di Orbetello calcola in oltre 10-12 milioni di euro la prima stima dei danni al patrimonio ittico della laguna

Sono morti in questi giorni centinaia di quintali di pesce per mancanza di ossigeno, dopo il gran caldo dei giorni scorsi. 

La stima viene fatta considerando un arco temporale di quattro-cinque anni, cioè il tempo necessario per il pieno ripristino dell'habitat lagunare.

"Finora - spiega una nota della cooperativa - abbiamo raccolto 100 tonnellate di pesci morti per anossia, ma il recupero delle carcasse sta proseguendo e la cifra è destinata a salire. Il 10% di questo pesce era già pronto per essere commercializzato, mentre un 40-50% era ancora sottotaglia e si sarebbe sviluppato nei prossimi due, tre anni".

Perduti gran parte dei 600.000 avannotti che anche quest'anno la cooperativa aveva immesso in laguna per il ripopolamento ittico, in particolare per ottenere pregiate orate da vendere ai mercati.

Le carcasse dei pesci sono concentrate nella laguna di Levante, tra Ansedonia e il tombolo di Feniglia. Inoltre, secondo quanto emerge dai pescatori lagunari di Orbetello, quando in estate aumentano le temperature "solitamente vengono attivate le idrovore per ossigenare le acque della laguna a beneficio della fauna ittica. Riteniamo che la stessa cosa dovrebbe essere successa, a cura dell'ente gestore, anche quest'anno". 

La Cooperativa dei pescatori di Orbetello riunisce 100 famiglie socie e ogni anno col pescato messo in commercio raggiunge ricavi per circa 6 milioni di euro.