Gli uomini della polizia postale hanno scoperto che i soldi richiesti dall'associazione, che gode di finanziamenti pubblici anche da Regione e Provincia, come rimborso allo Stato per la realizzazione di un ponte radio, in realtà non erano mai stati utilizzati. Tutto è iniziato quando la polizia postale ha iniziato un'indagine per molestie telefoniche e uno dei numeri telefonici intercettati risultava assegnato ad un volontario della stessa onlus.
Di schede a disposizione della onlus ce n'erano circa 15, ma due delle persone che le avevano in uso, il presidente e il segretario, non rimborsavano le spese all'associazione. La polizia ha scoperto che in due anni, infatti, sono stati pagati 4.500 euro per le telefonate ma solo la metà sono state rimborsate. Dopo la perquisizione sono venuti alla luce anche altri due bonifici per un totale di 13mila euro, pagati dalla Presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento della Protezione civile. Soldi che sarebbero serviti per realizzare un progetto presentato nel 2009 per la realizzazione di un ponte radio.
Progetto che non è mai stato portato a termine ma per il quale la Cevise aveva chiesto e ottenuto il rimborso pari al 60% presentando una fattura. Documento che era stato emesso da una società di Roma e mai registrato dal commercialista della onlus. Anche il titolare dell'azienda romana è stato denunciato per truffa allo Stato.