Psicologo, insegnante e scrittore, Egidio Lucchini è stato operato al cuore quando aveva 84 anni. Ovvero, 17 anni fa. Perché nei giorni scorsi, nonostante l'operazione complessa, ha spento 101 candeline: un intervento che, si può dire, gli ha allungato la vita.
Era il 2008 quando Lucchini arrivò all’Ospedale del Cuore di Massa, conosciuto grazie alla figlia che vive a Massa, con un quadro clinico impegnativo. Dopo essersi sottoposto a un esame delle coronarie, infatti, aveva scoperto che qualcosa non andava: c’era una stenosi, un restringimento che rende difficoltoso il passaggio del sangue. Servirebbe un bypass, ma il signor Egidio non è più un ragazzino e l’operazione è delicata.
A quel punto, quindi, decide di consultare i professionisti di Monasterio e all’Ospedale del Cuore i medici lo rassicurano: l’intervento si può fare, in piena sicurezza. Lucchini, alla fine, di interventi ne affronterà ben due: prima il bypass, eseguito dal dottor Stefano Bevilacqua poi, quattro mesi dopo, un'angioplastica alle coronarie, con il dottor Giuseppe Trianni.
L’uomo reagisce al meglio, la sua qualità di vita migliora in modo significativo, torna a godersi la vita, gli affetti, le passioni. Fino all’ultimo controllo di routine che, nonostante il secolo vissuto, conferma un quadro clinico stabile. "Alcuni medici mi avevano sconsigliato di procedere all’intervento - ha raccontato - ma i professionisti di Monasterio mi hanno rassicurato e le operazioni eseguite all’Ospedale del Cuore mi hanno permesso di spegnere le 101 candeline. Sono grato ai dottori che mi hanno operato: ho trovato tutto il personale di Monasterio molto preparato".
Quel medico è il cardiologo Alberto De Caterina: "Davvero Monasterio è in prima linea nella cura del cuore di tutti e vedere Egidio Lucchini spegnere 101 candeline rende merito ai colleghi che 17 anni fa lo hanno accompagnato nella scelta dell’intervento - ha concluso il cardiologo Alberto de Caterina - il signor Lucchini è un vero uomo di altri tempi: non solo per anagrafe, ma per i suoi modi gentili ed educati. La nostra professione di sanitari rende possibile questa magia: conoscere persone che entrano dalla porta come pazienti, ma ne escono come maestri".