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Robot Da Vinci, medico vola negli Stati Uniti

Il medico Rafik Margaryan si è aggiudicato una borsa di studio: si formerà all’utilizzo del robot chirurgico negli interventi alle coronarie

Rafik Margaryan

Dalla Toscana agli Stati Uniti per formarsi nell'utilizzo del robot Da Vinci che consente di operare a distanza. Rafik Margaryan, cardiochirurgo della Monasterio, si è aggiudicato la Fellowship, la borsa di studio in robotica dell'Associazione Europea di chirurgia cardiotoracica (Eacts).

Un’opportunità che consentirà al dottor Margaryan di formarsi all’utilizzo del Robot Da Vinci negli interventi alle coronarie. Si tratta di una delle tecnologie più avanzate per l’applicazione della robotica alla chirurgia mini invasiva: il robot consente, infatti, al chirurgo, guidato da monitor con immagini ad altissima risoluzione, di operare a distanza, comandando i bracci del Da Vinci. Il tutto senza aprire il torace del paziente, ma con piccolissime incisioni intercostali.

ll percorso formativo porterà il dottor Margaryan nel centro di Uz Leuven, in Belgio per sei settimane, quindi in Olanda e negli Stati Uniti. 

La chirurgia mini-invasiva, spiega una nota "Riduce il trauma chirurgico in maniera significativa, abbattendo il dolore post-operatorio e la possibilità di infezioni e trasfusioni dopo l’intervento, garantendo un rapido recupero funzionale del paziente". Da oltre 20 anni Monasterio ha fatto di questa tecnica una filosofia operatoria. “Sono davvero orgoglioso di aver vinto questa Fellowship - commenta il dottor Rafik Margaryan - perché consente a me e a Monasterio di rafforzare la vocazione alle tecniche mini invasive, nel segno delle più avanzate tecnologie. Ringrazio Eacts per l’'opportunità immensa e stimolante, con l’obiettivo di contribuire alla conoscenza e all’innovazione tecnologica di Monasterio.”

“La chirurgia robotica, insieme a Intelligenza artificiale, Big Data, ricostruzione virtuale 3D - spiega la professoressa Franca Melfi che presiede la Società Europea di Chirurgia Cardiotoracica - è oggi parte integrante della cosiddetta “chirurgia 4.0 o chirurgia digitale, che di fatto è la chirurgia del futuro ossia una chirurgia sempre più mini invasiva, ma sempre più di precisione".