Sono accusate di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione le tre cinesi che gestivano i centri e che sono state arrestate dai carabinieri. Hanno rispettivamente 50, 35 e 46 anni. Le ragazze sfruttate invece si prostituivano soprattutto per ottenere il permesso di soggiorno, visto che i loro compensi erano irrisori.
Durante il blitz i carabinieri hanno sequestrato anche 600 'tessere fedeltà': dopo un certo numero di 'trattamenti' erotici, i clienti più assidui ne ricevevano uno in omaggio.
Le tre maitresse accoglievano i clienti vestite in abiti succinti che ben poco avevano a che vedere con le divise dei veri centri massaggi. Le prestazioni avevano prezzi variabili da 30 a 120 euro, con maggiorazioni se venivano effettuate da due ragazze contemporaneamente.
Le massaggiatrici sono risultate quasi tutte clandestine e originarie di una provincia particolarmente povera della Cina. Una volta ottenuto, dopo molto tempo, l'agognato permesso di soggiorno, spesso restavano nei centri massaggio, utilizzati come dormitori.