I casi che si sono verificati dall'inizio dell'anno sono tutti dovuti al meningococco di tipo C, sia in forma di meningite che nella più grave forma di sepsi (setticemia).
E visto il proliferare di casi nel territorio empolese, si spiega in una nota, pur non avendo assunto caratteristiche epidemiche, la vicinanza di tali casi nel tempo (due mesi) e nello spazio (in un raggio di 15 km), lascia intravedere la possibilità che in quest'area stiano circolando batteri appartenenti a cloni diversi dal solito.
Altri 7 casi di meningite di tipo C si sono invece verificati più sporadicamente anche in altre zone della Toscana, nelle province di Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Prato.
Già dalle scorse settimane, prosegue la nota, la Regione Toscana ha rafforzato la rete di contatti con le strutture di riferimento sanitario regionale e con l'Istituto superiore di sanità, prevedendo una serie di misure per l'area empolese come la vaccinazione o il richiamo per i minorenni e la vaccinazione volontaria per le persone tra 1 19 e i 45 anni.