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Meningite, la Toscana studia nuove iniziative

Domani vertice tra task force regionale e gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità. Tra le ipotesi anche l'estensione dei vaccini agli under 45

La morte ieri della 31enne valdarnese e il nuovo caso di una 27enne lucchese ricoverata a Pescia, entrambi provocati da un'infezione da meningococco C, hanno nuovamente innalzato l'allarme tra l'opinione pubblica, e anche il livello di attenzione delle autorità sanitarie. 

Dalla Regione Toscana, il messaggio è chiaro: nessun allarmismo e nessuno spazio alla psicosi, ma la situazione è sotto attento e costante monitoraggio: "Pur emergendo una peculiare sequenza e distribuzione geografica, la situazione è ancora compatibile con i casi registrati negli ultimi anni" spiega l'assessore regionale alla salute Luigi Marroni, che sottolinea però anche "l'alto livello di attenzione per la progressione della malattia sul territorio regionale". 

Così, domani il pool creato dalla Regione Toscana per monitorare il fenomeno si confronterà nuovamente con gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, sulle analisi approfondite che in questi giorni si stanno facendo anche su questi due ultimi casi. 

Obiettivo è fare luce sull'origine e la diffusione dei casi, e quindi se e come procedere con nuovi interventi di prevenzione sanitaria. La Regione è già intervenuta con misure straordinarie. Ora si stanno studiando ulteriori iniziative: tra le ipotesi in campo, anche quella di estendere la possibilità di vaccino anti-meningite a tutti i toscani adulti sotto i 45 anni.