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Il virus corre, Lombardia apripista sul coprifuoco

Regione e sindaci allineati sulla proposta di chiusura totale dalle 23 alle 5 per fermare l'ascesa della curva epidemica. Speranza dà l'ok

Il Duomo di Milano

Il record nel rapporto tra tamponi e casi positivi e soprattutto i 1.678 nuovi contagi riscontrati ieri riportano la Lombardia indietro di mesi e ancora una volta quello che accade nella regione più colpita dal Covid potrebbe essere un'anticipazione di ulteriori misure da prendere anche altrove nel caso in cui la curva del contagio non si arrestasse o quantomeno non accennasse a calare. Ieri sera, dopo una riunione fiume, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e i sindaci delle città capoluogo, Milano in testa, hanno deciso di optare per il coprifuoco dalle 23 alle 5: in altre parole, attività chiuse in quella fascia oraria ad eccezione dei servizi di prima necessità. Con una sola parola: coprifuoco, un po' come in Francia.

La proposta è stata inviata al ministro della Salute Roberto Speranza che si è già detto d'accordo. La misura potrebbe scattare già da giovedì.

Insomma, la diatriba sindaci-Governo sulle chiusure di vie e piazze affidate ai Comuni che ha infiammato il dibattito dopo la conferenza stampa del premier Conte sul nuovo Dpcm anti-Covid, in Lombardia sembra già acqua passata, surclassata da misure ben più drastiche.