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Aiutò un clochard, a una toscana l'encomio della Regina

A ricevere il prestigioso riconoscimento in occasione del giubileo di platino di Elisabetta II è stata un'agente di polizia municipale di Montemurlo

L'agente Beatrice Giusti (al centro) con il sindaco e la console

Lo chiamano Peter l'inglese. Età indefinita, mitezza conclamata, storia incerta. E' il clochard che a Montemurlo ha scelto per giaciglio un campo poco sotto la Rocca, e nei mesi scorsi a prendersi a cuore le sue sorti è stata l'agente della polizia municipale Beatrice Giusti che ne ha ricostruita un po' la vicenda e poi, attivandosi con il consolato britannico, è riuscita a trovare per il senza tetto l'assistenza e un posto in una Rsa facendogli a breve avere anche il passaporto.

Ebbene: la storia di solidarietà non è passata inosservata a Buckingham Palace, così la Regina Elisabetta II, in occasione del suo Giubileo di platino per i 70 anni di regno, ha voluto attribuire all'agente Giusti un encomio ufficiale.

La cerimonia di conferimento si è tenuta ieri sera a Milano, nel corso dei festeggiamenti per il giubileo organizzati all'ippodromo di San Siro dal consolato inglese. Proprio la console generale britannico a Milano Catriona Graham, direttore per l'Italia del Department for international trade, ha accolto l'agente Giusti e il sindaco di Montemurlo Simone Calamai. 

Ecco la motivazione per l'encomio dell'agente: "La disponibilità, l'efficienza e la professionalità dell'assistente Giusti hanno permesso l'immediata attivazione della rete di supporto sanitario e consolare nonché il tempestivo miglioramento della situazione di estrema vulnerabilità in cui versava il nostro connazionale".

Peter l'inglese, la storia ritrovata

A Montemurlo tutti lo conoscono, Peter l'inglese. E' arrivato in città da almeno 30 anni, nessuno sa da dove. Persona riservata e schiva, nell'autunno 2021 ha iniziato ad accusare problemi di salute. Le sue condizioni peggiorano quando, in una fredda sera di Novembre 2021, proprio l'agente Giusti incrocia la sua strada mentre si trova col sindaco, coi colleghi Cristina Cianchi e Cosimo Cammeo, con gli operatori di strada della società della salute e i volontari dell'ambulanza.

Ma Peter di lasciare il suo giaciglio e salire in ambulanza non ne vuol sapere. Andava conquistata la sua fiducia, se si voleva vincerne le resistenze. Così fu, dunque il ricovero. Ma lo si doveva identificare. E' Beatrice Giusti che si adopera per ricostruirne l'identità, mettendosi in contatto col consolato britannico a Milano. 

A Dicembre, ecco: Peter ha un atto di nascita, e quindi un cognome e un'età. E' nato nel 1947 a Leeds e in Inghilterra ha frequentato un prestigioso college. Ricostruita la sua storia, l'agente Giusti non lo ha abbandonato, seguendolo mentre si attivava una catena della solidarietà che ha portato l'anziano clochard in una residenza sanitaria, una Rsa, con abiti caldi e puliti e oggetti di prima necessità.

L'agente ha poi attivato le procedure di rilascio per passaporto inglese. Arriverà a breve. Se a quel punto Peter rimarrà dell'idea di rimanere a Montemurlo potrà farlo richiedendo il permesso.