Cronaca

Morti per maltempo, la Procura apre un'inchiesta

L'ipotesi di reato è omicidio colposo, nel mirino i lavori per la messa in sicurezza del territorio. In 2 ore sono caduti 140 mm di pioggia

Foto di Ivana Agostini da Twitter

Omicidio colposo. E' questa l'ipotesi di reato ipottizata dalla procura di Grosseto che ha aperto un'inchiesta sulla morte delle due sorelle di Manciano rimaste intrappolate nella loro auto travolta dal fango dopo l'esondazione del fosso Sgrilla, in località Guinzoni di Manciano, vicino a Sgrillozzo.

"Stiamo lavorando a 360 gradi per capire bene le responsabilità su cosa non è stato fatto" ha detto il procuratore Francesco Verusio facendo intendere di riferirsi, in particolare, ai lavori e alle opere previste per la sicurezza del territorio dal punto di visto idrogeologico e all'impiego dei fondi stanziati per gli interventi.

Verusio ha quindi aggiunto che il disastro causato dal maltempo sempre in Maremma nel 2012 "fu un evento imprevedibile", ragion per cuila procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla morte dei tre dipendenti Enel precipitati con la loro auto nella voragine apertasi nel ponte di Sant'Andrea, sul fiume Albegna. "Ma oggi no, la situazione è diversa" ha aggiunto motivando così l'apertura dell'inchiesta.

Secondo i rilevamenti effettuati dal Lamma nell'area del bacino del torrente Albegna tra le 16 e le 18 di ieri sono caduti circa 140 millimetri di pioggia con il picco di 88 in un'ora a fronte di una media che generalmente non supera la quarantina.

E se da un lato la situazione dei fiumi è in lento e costante miglioramento, dall'altro nella zona di Orbetello sono ancora una quarantina le persone che restano sfollate dalle proprie abitazioni.