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Morto Gorbaciov, a lui in Toscana il Sigillo della Pace

Era il 2004 quando l'allora ex presidente dell'Unione Sovietica e Premio Nobel per la pace riceveva a Firenze il riconoscimento in Palazzo Vecchio

Mikhail Sergeevich Gorbaciov

Mikhail Sergeevich Gorbaciov è morto, si è spento ieri 30 Agosto all'età di 91 anni presso il il Central Clinical Hospital di Mosca dove si trovava ricoverato. Ma era il 29 Maggio 2004 quando l'ex presidente dell'Unione Sovietica e Premio Nobel per la pace si trovava in Toscana per ricevere a Firenze, nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, il Sigillo della Pace dalle mani dell'allora sindaco Leonardo Domenici.

L'uomo della Perestroyka (ristrutturazione), della Glasnost (trasparenza) e di Demokratisatsiya e Uskoreniye (accelerazione) ha scritto una pagina di svolta nella storia dell'Unione Sovietica, rifondando all'insegna del bene e della pace gli equilibri su cui poi si sarebbe fondato il pianeta. 

Perciò da Firenze si volle attribuirgli uno dei massimi riconoscimenti della città, il Sigillo della Pace della Repubblica fiorentina, medaglia in argento con la scritta "S. Pax et Defensio Libertatis" adottata nel 1400 dai Conservatori di legge della magistratura della Repubblica fiorentina ed espressione di un messaggio di pace e di libertà.

Non era la prima volta che Gorbaciov visitava la Toscana. Quella però fu la prima senza sua moglie Raissa, scomparsa nel 1999: "Sono ancora una volta in questa città che amo molto, purtroppo oggi da solo. Ma la vita continua", scrisse sul registro d'onore di Palazzo Vecchio il presidente Gorbaciov. 

"Se ne va l’ultimo protagonista politico del ‘900", scrive su Twitter l'attuale sindaco di Firenze, Dario Nardella. Dello stesso tenore l'espressione che giunge sempre dallo stesso canale social dal presidente della Regione Eugenio Giani, che ricorda Gorbaciov come "colui che si propose una strada di riforme e democrazia dopo il crollo del comunismo e la crisi dell'Unione Sovietica, purtroppo presto emarginato da un potere che con Putin rigenera autoritarismo e dittatura".