Economia

"Mps, da Mussari e Vigni un disegno criminoso"

il Tribunale di Siena ha depositato le motivazioni della sentenza con cui lo scorso ottobre sono stati condannati gli ex vertici della banca

L'aver nascosto il 'mandate agreement' (il contratto con la banca Nomura per la ristrutturazione del debito Alexandia rimasto per anni nascosto nelle cassaforti di palazzo Salimbeni) alle Autorità di vigilanza "non può essere frutto di coincidenze, disattenzione, fraintendimenti e negligenza, ma risponde al disegno criminoso degli imputati".

Lo scrivono i giudici nella motivazione della sentenza con la quale sono stati condannati gli ex vertici di Mps al processo denominato proprio Alexandria.

Secondo quanto riportato dai giudici, i tre imputati, Giuseppe Mussari, Gianluca Baldassarri e Antonio Vigni hanno "occultato" il mandate agreement a Banca d'Italia e Consob, "ognuno per il proprio ruolo ricoperto in Mps, in concorso, in modo apprezzabile e condividendo l'obiettivo" perché i tre avevano "piena consapevolezza del contributo recato all'agire dei correi". 

Non solo. Perché nelle motivazioni si legge anche che l'ex presidente Mussari e l'ex dg Vigni, "nonostante l'indiscutibile competenza tecnica di Gianluca Baldassarri che lo rendeva il soggetto che più degli altri dominava e poteva plasmare l'alchimia finanziaria, erano perfettamente a conoscenza dei dettagli delle operazioni della ratio economica che le legava le une alle altre".