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Il marrone Igp dichiara guerra all'accordo Ceta

Barricata dei produttori del marrone del Mugello contro l'accordo commerciale tra Ue e Canada. "Annulla le norme sulla trasparenza delle etichette"

La guerra del marrone Igp è appena iniziata. E i produttori non hanno intenzione di stare a guardare, tanto che il presidente del Consorzio del marrone del Mugello Igp Emanuele Piani ha detto chiaro e tondo che il Ceta "manda a monte decenni di duro lavoro a tutela del Marrone".

In una nota del Consorzio si legge che il Ceta, acronimo di 'Comprehensive Economic and Trade Agreement', "renderebbe inutili le norme sulla trasparenze delle etichette dei prodotti alimentari e sulle denominazioni d'origine". Questo perché, dicono i produttori, l'accordo prevede il riconoscimento di appena 41 indicazioni geografiche e fronte di 291 Dop e Igp registrati nel nostro paese e fra gli esclusi c'è anche il marrone del Mugello.

"Nel Mugello ci sono 3.300 ettari di castagneto da frutto - ha spiegato Piani - con circa 400 produttori di cui 120 iscritti al Consorzio Igp per una produzione annua di circa 20.000 quintali per un valore di 10 milioni di euro al netto dell''indotto e del prodotto trasformato. Abbiamo combattuto il cinipide del castagno che ha ridotto per anni le nostre produzioni, salviamo il territorio dal dissesto idrogeologico tutti i giorni, da 20 anni abbiamo creato la filiera del marrone del Mugello Igp, per dare conoscibilità ai nostri prodotti". Tutti sforzi che, secondo il leader del Consorzio, il Ceta ora mette fortemente a rischio.