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Navi militari a Piombino per tamponare l'emergenza sociale

A ottobre duemila persone resteranno senza lavoro per la riconversione della Lucchini. Rossi chiede 40 milioni di euro al governo per il porto

Proprio in questi giorni il governatore della Toscana Enrico Rossi dovrà firmare l'accordo finale con il commissario Franco Gabbrielli per la rimozione della Concordia (l'inizio del rigalleggiamento è previsto fra circa una settimana). 

Ma prima di quella data il presidente della Regione vorrebbe avere garanzie dal governo sui tempi e i finanziamenti necessari per demolire nel porto di Piombino 44.000 tonnellate di naviglio militare (dalle 30 alle 35 navi circa). L'ordine della cifra è intorno 40 milioni di euro, secondo i dati dell'autorità portuale, l'ente che dovrebbe mettere a gara lo smantellamento.

Questa mattina il governatore ha scambiato un paio di sms con il braccio destro del premier Renzi, il sottosegretario Luca Lotti, che lo ha rassicurato rispondendo ''Ci stiamo lavorando''.  Ma il tempo strinde, soprattutto alla luce della drammatica crisi sociale che si sta profilando per Piombino dove, a partire da ottobre, circa 1000 operai perderanno il posto alla Lucchini e altri 1000 nell'indotto. La trasformazione del porto  in un centro europeo per lo smaltimento delle navi potrebbe mitigare almeno in parte le conseguenze negative della ricoversione dello stabilimento siderurgico.

E comunque, a una settimana dal rigalleggiamento della Concordia, ci sono molti punti interrogativi in sospeso. 

Il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli, ha fatto notare che ancora non si conoscono i programmi di Costa per mitigare le interferenze fra i lavori alla nave e le attività turistiche ed economiche dell’isola

Così come l’Osservatorio regionale per il monitoraggio ambientale non ha ancora ricevuto le integrazioni tecniche richieste sia sul rigalleggiamento che sul ripristino del sito del Giglio ora occupato dal relitto e dal cantiere. Documenti indispensabili per pronunciarsi sulla correttezza delle operazioni messe a punto da Costa per portar via il relitto dal Giglio.

''Non appena le integrazioni arriveranno ci impegnano a esaminarle subito - ha spiegato la presidente Maria Sargentini - ma ragionevolmente ci vorranno almeno quattro giorni''.