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Nuovo cambio al vertice dell'ex Lucchini

Il braccio destro del patron algerino Rebrab lascia il ruolo di amministratore delegato. E' il terzo avvicendamento e questo preoccupa i lavoratori

Il primo a lasciare l'incarico di direttore generale fu Adriano Zambon, ingegnere chimico di origini venete scelto direttamente dal nuovo proprietario della ex Lucchini, ribattezzata Aferpi, Issad Rebrab, in quanto manager di successo di un'azienda siderurgica da 2.500 dipendenti e un miliardo e mezzo di fatturato.

Dopo di lui la palla passò a Farid Tidjani, braccio destro dello stesso Rebrab che ora lascia il posto all'ex dirigete dell'area finanziaria Fausto Azzi.

Un balletto di nomi e poltrone che non convince i lavoratori che hanno messo nero su bianco le loro preoccupazioni in un nota.
"E' indispensabile -scrive il gruppo di minoranza sindacale Camping Cig in una nota - che le organizzazioni sindacali convochino subito un'assemblea generale di tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolgendo anche quelli dell'indotto, per decidere il percorso di lotta forte, promesso dal responsabile nazionale Fiom per la siderurgia". 

"Non sono arrivate affatto risposte positive e concrete da parte di un'azienda - proseguono i lavoratori - ad oggi chiaramente inadempiente e, nei fatti, sempre meno credibile se non darà corso quanto prima agli investimenti per la rinascita del sito di Piombino. Dunque, i rappresentanti sindacali, i quali, prima dell'incontro al Mise in programma il 20 ottobre, ancora non dessero seguito a quel preciso mandato dei lavoratori, avrebbero il dovere morale di dimettersi dai loro incarichi".