Cronaca

Omicidio di Halloween, prima condanna

Il Tribunale dei minori ha inflitto 12 anni di carcere al giovane, all'epoca 17enne, che faceva parte del branco che uccise Manuele Iacconi

L'assalto brutale che costò la vita a Manuele Iacconi, 34 anni, residente a Piano di Mommio, avvenne a Viareggio la notte del 31 ottobre 2014, a seguito di una lite scoppiata per problemi di circolazione stradale, quindi motivi futili che non potevano giustificare reazioni così violente.

Iacconi fu aggredito da un gruppo di giovani che lo colpirono violentemente e a lungo con i loro caschi e morì in ospedale dopo un mese di agonia. 

Nelle settimane che seguirono la tragedia, l'imputato condannato oggi si assunse la responsabilità dell'omicidio. Le indagini però chiarirono che non agì da solo ma in gruppo e che insieme a lui c'erano altri tre ragazzi, uno minorenne e due maggiorenni, Alessio Fialdini e Federico Bianchi. I procedimenti a loro carico non sono ancora arrivati alla fase del processo.

Per il giovane condannato oggi l'accusa aveva chiesto 18 anni di carcere. Il gup del Tribunale dei minori, al termine del rito abbreviato, ha optato per una condanna a 12 anni.

Nel corso dell'udienza, la difesa ha chiesto di leggere una lettera in cui l'imputato chiede scusa alla famiglia di Manuele. Ma le parti civili si sono opposte: "Le lettere di scusa si inviano - ha commentato l'avvocato Luca Fantirossi che assiste la famiglia Iacconi con il collega Riccardo Carloni - e non si producono in udienza".