Cronaca

Omicidio a Siena, fermati l'ex inquilino e sua nipote

Ci sarebbe una rapina finita male dietro l'uccisione della donna di 81 anni trovata senza vita nella sua abitazione. Un terzo uomo è stato denunciato

La conferenza stampa in questura a Siena

Ci sarebbe una rapina finita in tragedia all'origine dell'omicidio di Anna Maria Burrini, 81 anni, trovata morta il 27 Settembre scorso a Siena nella sua abitazione. Per il delitto la squadra mobile della polizia ha fermato un suo ex inquilino 39enne e la nipote di lui, 25 anni, con l'accusa di rapina aggravata e omicidio doloso in concorso. I due si trovano in carcere. Un ragazzo di 23 anni è stato denunciato in stato di libertà per gli stessi reati. Lo fa sapere la questura di Siena, che ha illustrato gli esiti delle 48 ore di indagini coordinate dalla procura senese in una conferenza stampa.

Quando è stato ritrovato il cadavere, al quarto piano della palazzina, sul collo l'anziana presentava segni compatibili con lo strangolamento con un laccio o una corda. E proprio un laccio da scarpe sarebbe stato usato dal 39enne per uccidere l’anziana. Non subito, però. 

Secondo quanto ricostruito, l’omicidio sarebbe avvenuto nella giornata di lunedì 26 Settembre e il piano originale dei due avrebbe previsto inizialmente di addormentare la donna con un farmaco versato nel succo di frutta. La sostanza però non avrebbe fatto effetto. Quindi, spiega la questura di Siena in una nota, sarebbe partita l’azione omicidiaria.

La nipote del 39enne ex inquilino di quella casa avrebbe ammesso le responsabilità sue e dello zio che, secondo il suo racconto, sarebbe stato l'esecutore materiale del delitto. L'uomo, di origini straniere, è risultato già condannato per omicidio nel suo paese.

Al momento del rinvenimento del corpo alcune stanze della casa erano a soqquadro, ma nessun segno di effrazione risultava sulla porta di ingresso e sulle finestre. Le indagini si erano dunque orientate fin dalle prime ore sull'attività di locazione condotta dalla donna, che affittava alcune stanze della sua casa alle porte del centro storico. Determinante si è rivelata proprio l'analisi delle celle telefoniche e dei telefoni degli ex inquilini.

La vittima custodiva tra le mura domestiche un'ingente quantità di denaro e preziosi. Il 39enne in effetti è stato trovato in possesso di gioielli che sarebbero stati riconosciuti come di proprietà della vittima. A dare l'allarme erano stati i vicini di casa, insospettiti da alcuni rumori insoliti provenienti dall'appartamento in cui si è consumato l'omicidio, l'attuale inquilino che non vedeva più la donna da ore e non riusciva a entrare nella sua camera, e i familiari dell'anziana.