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Ottantaquattromila toscani soffrono di Alzheimer

Secondo una previsione dell'Aima nel 2030 si supereranno i 115mila casi. E a Scandicci il 2 ottobre arriva Giuseppe Englaro per parlare di fine vita

La popolazione italiana e toscana in particolare invecchia a ritmi sempre più sostenuti. Firenze è la seconda città in Italia per anzianità media con il 27% della popolazione over 65, mentre un anziano su 3 tra quelli con più di 75 anni vive da solo. Secondo uno studio commissionato dall'Aima, l'associazione italiana malati di Alzheimer, nel 2020 la cifra salirà a 98mila persone e nel 2030 si supererà quota 115mila casi.

 Proprio in ragione di questo progressivo invecchiamento demografico e in occasione della ventiduesima Giornata mondiale dell'Alzheimer, il consiglio regionale ha deciso di promuovere, insieme alla Fondazione italiana leniterapie e all'Associazione delle pubbliche assistenze, una serie di tre incontri sul tema del fine vita.

Incontri che si svolgeranno a Scandicci il 28 settembre, con la proiezione del film Still Alice e successivo dibattito, il 2 ottobre con un incontro con Beppino Englaro, padre di Eluana e il 16 ottobre con la presentazione del libro Si può

"Si tratta - ha detto la consigliera regionale del Pd, Monia Monni - di un ciclo di incontri in calendario a Scandicci il cui scopo è sensibilizzare su temi non semplici come le cure di fine vita che ormai, visto l’invecchiamento progressivo delle nostre popolazioni, interessano un numero sempre maggiore di persone. Si tratta di un’iniziativa importante. E’ un punto su cui la Regione Toscana, nonostante la difficile compatibilità economica, è impegnata assieme al Terzo settore e al Volontariato nel rispetto della dignità delle persone”.

Gli incontri fanno parte del progetto La consapevolezza del limite.