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Vini toscani più premiati d'Italia nel concorso mondiale

Oltre 30 medaglie d'oro, 47 d'argento e una Gran medaglia d'oro per la Toscana al Concours Mondial de Bruxelles che si è concluso in Croazia

I vini toscani fanno man bassa di premi al Concours Mondial de Bruxelles (Cmb) che si è concluso pochi giorni fa in Croazia, a Parenzo: 80 vini premiati di cui 32 con medaglia d’oro, 47 con medaglia d’argento e uno con la Gran medaglia d’oro, un Nobile di Montepulciano Docg è il bottino messo in carniere dalla Toscana del vino.

Il concorso, giunto alla sua trentesima edizione, ha riunito esperti del settore vinicolo internazionale per degustare 7.500 vini provenienti da 50 paesi del mondo. Per la prima volta nella storia del Cmb la Toscana è risultata la più premiata tra le regioni italiane (il 35% di medaglie contro il 26% per tutta Italia) e anche la più rappresentata con 228 vini.

La Toscana si è distinta non solo per le sue Docg più blasonate, come il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, il Chianti Classico e il Chianti, che hanno ottenuto la medaglia, ma anche per una serie numerosa di denominazioni che vanno dal Montecucco al Valdarno di Sopra, dalla Costa dell’Argentario a Cortona, da Montecarlo a Suvereto fino alle Terre di Pisa, oltre a numerosi vini Igt Toscana.

A giocare un ruolo importante nell’incremento delle partecipazioni e delle qualificazioni dei vini iscritti, spiega la Regione Toscana in una nota, è stata la stretta collaborazione tra la Regione stessa e il Cmb nell’evento annuale BuyWine.

“E’ con grande piacere che accogliamo l’eccellente risultato ottenuto dalle nostre etichette al Concours Mondial de Bruxelles, un importante riferimento tra le competizioni enologiche internazionali, partner, tra l’altro del nostro BuyWine Toscana", ha detto la vicepresidente della Regione e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi.

"L'esito - ha aggiunto - ha premiato non solo le etichette del ricco e titolato panorama che tutti conosciamo, ma denominazioni che si stanno facendo strada con un presente di qualità e un futuro dal grande potenziale. E questo grazie alla lungimiranza dei nostri produttori, al loro coraggio e alla passione che li hanno portati a fare tanti investimenti e innovazione oltre alla loro visione che ha spinto molti a rafforzare l’enoturismo, chiave del turismo sostenibile”.