Attualità

Guerra aperta all'italian sounding

Il ministro Martina ha annunciato che da quest'estate negli Stati Uniti i prodotti made in Italy saranno raccolti sotto il marchio Segno unico Italia

Parte dagli Usa la lotta contro l'italian sounding, il mercato di prodotti che sembrano italiani, ma in realtà non lo sono. Prodotti che richiamano località e sapori della nostra tradizione, dal Parmesan al salam Napoli, alla soprassata Daniele, ma che nulla hanno a che fare con l'Italia.

Prodotti che secondo alcune stime del governo italiano, hanno un mercato da 54 miliardi di euro l'anno.

Per porre un freno a questo fenomeno che mina l'economia agroalimentare italiana che rappresenta circa l'8% del pil nazionale, il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, arrivato a Firenze per partecipare a una due giorni di dibattito su Expo, ha deciso di lanciare il "Segno unico Italia", un marchio sotto il quale confluiranno tutti i prodotti - siano essi dop, igp docg - autenticamente made in Italy.

Un marchio che non finirà direttamente sulle confezioni degli alimenti, ma sugli scaffali dei supermercati dove potranno essere esposti solo i prodotti italiani.

Si partirà dagli Stati Uniti da quest'estate: "C'è una Commissione di garanzia, fatta da professionisti del settore - ha spiegato Martina -, che analizzerà il lavoro di diverse agenzie di comunicazione e credo che con metà aprile questa prima fase finirà per andare poi all'applicazione".