Lo chiamano l'enologo "umanista" per la sua profonda conoscenza della cultura classica, dalla storia alla filosofia, e ovviamente del vino e dei suoi segreti.
Piemontese di 81 anni arrivato nel Granducato negli anni '60, Giacomo Tachis oggi è affetto da una grave malattia che lo costringe a letto. Per questo a ricevere la medaglia d'oro con inciso il Pegaso, simbolo della Toscana, dalle mani dell'assessore all'Agricoltura Gianni Salvadori, si è presentata la figlia Ilaria. A lei il compito di delineare la figura di quello che per molti è stato l'artefice del Rinascimento dei vini toscani.
La sua collaborazione con il marchese Piero Antinori ha permesso la creazione di vini di pregio come il Sassicaia, il Tignanello e il Solaia.
"La Toscana - ha detto Salvadori nel corso del suo breve intervento - è grata a Tachis per il contributo fondamentale al 'rinascimento' del vino italiano, facendolo diventare il nostro primo ambasciatore nel mondo, per aver così contribuito a valorizzare, dal punto di vista economico e non solo, molti territori della nostra regione".