Lavoro

Lucchini, gli algerini di Cevital sfidano Jindal

Il gruppo nordafricano annuncia un'offerta da 300 milioni di euro per il polo siderurgico. Obiettivo: produrre due milioni di tonnellate di acciaio

Fino a pochi giorni fa tutte le speranze di rilanciare la produzione siderurgica di Piombino sembravano nelle mani di Sajan Jindal, presidente del gruppo indiano Jws. Ora spunta una seconda 'offerta di peso' per il complesso industriale della ex Lucchini, quella del gruppo algerino Cevital.

Il piano industriale messo a punto da quest'ultimo prevede l'installazione nello stabilimento piombinese di due forni elettrici al posto dell'altoforno spento da mesi e un rinnovamento generale della lavorazione a freddo. Il piano occupazionale riguarderebbe invece nella prima fase il personale necessario a riattivare la produzione siderurgica, poi nuove assunzioni per le altre attività del gruppo, i cui mercati di riferimento sono il Maghreb e altri paesi africani.

Nei prossimi giorni Cevital presenterà la sua offerta, corredata dal piano industriale e occupazionale, al commissario straordinario della Lucchini Nardi. 

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il viceministro all'economia De Vincenti hanno accolto positivamente la novità ma proprio quest'ultimo ha ricordato che, per la Lucchini, l'offerta vincolante presentata dalla Jws Steel e' in fase di negoziazione avanzata. E proprio per domani, 13 ottobre, il commissario Nardi ha in programma di presentare al Comitato di sorveglianza la proposta definitiva avanzata dal gruppo indiano, per una valutazione finale che potrebbe aprire le porte al preliminare d'acquisto.