La data è stata decisa dalla commissione ambiente presieduta da Gianfranco Venturi (Pd). Le forze politiche potranno presentare emendamenti fino al 23 febbraio e probabilmente ne saranno inseriti a centinaia all'ordine del giorno per tentare di cambiare le norme più contestate e dibattute nei mesi scorsi soprattutto da alcune categorie economiche, come il comparto lapideo e quello agricolo.
E del resto il gruppo del Partito Democratico ha già presentato in commissione un testo coordinato dando per scontata un'ampia operazione di modifica proprio in aula, attraverso gli emendamenti.
"Il piano è un atto complesso e condizionerà la vita dei cittadini toscani per i prossimi vent’anni - ha spiegato il consigliere regionale del Pd Ardelio Pellegrinotti - La nostra preoccupazione è che non ingessi troppo l’attività e lo sviluppo della Toscana anche attraverso indicazioni, prescrizioni e direttive che possono più o meno incidere e condizionare a seconda di come vengono declinati i singoli termini”. Pellegrinotti stesso ha annunciato una serie di emendamenti su “disciplina di piano, abachi, mantenimento o meno degli allegati, schede di ambito”.
Anche Nicola Nascosti di Forza Italia sta lavorando a circa 200 emendamenti al documento elaborato dalla giunta che riguardano anche la filiera delle cave, il settore agricolo e balneare. Nascosti ha quindi chiesto, formalmente, di “votare gli emendamenti uno per uno” e ha inoltre anticipato un’altra scheda di modifiche al testo “non direttamente collegata alle osservazioni già pervenute”.
“Prendo atto che il Piano è cascato - ha commentato Monica Sgherri , capogruppo di Rifondazioe comunista-Comunisti italiani dopo una prima lettura della relazione Pd - I crinali, in forza del documento avanzato oggi, sono modificabili”.