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Pieroni: "Ho agito rispettando la legge"

Il consigliere regionale del Pd interviene sull'inchiesta in cui è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia: "Ho sempre operato con trasparenza"

Andrea Pieroni

Si dichiara fiducioso nell'operato della magistratura il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni, indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze in un'inchiesta su un presunto sistema per lo smaltimento illecito di rifiuti conciari in cui si sarebbe infiltrata anche una cosca della 'ndrangheta. Pieroni è accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.

"In relazione all'inchiesta in corso su illeciti penali ambientali in Toscana - si legge in una nota di Pieroni - tengo a precisare che l'unico addebito che mi riguarda non ha niente a che vedere con il tema principale dell'indagine. Mi ritrovo indagato, infatti, per aver contribuito all'approvazione di un emendamento a una legge regionale in materia ambientale, peraltro avvenuta senza voti contrari nella seduta del Consiglio regionale del 26 Maggio 2020".

"Ho sempre operato nel rispetto della legge e nell'interesse delle istituzioni, in piena e totale trasparenza - ha scritto Pieroni in una nota - sono fiducioso nell'operato della magistratura e confido che la mia posizione sarà al più presto chiarita".

Sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria del pd Simona Bonafè.

"L'inchiesta della Dda di Firenze emersa ieri ci riporta uno scenario inquietante per la presenza di infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana dedite dal traffico di cocaina, al controllo di lavori stradali, fino allo smaltimento illecito di rifiuti delle concerie - ha dichiarato in una nota - Come classe politica di questa regione siamo chiamati ad utilizzare tutti gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata già esistenti e dotarci di nuove norme se necessario. Non abbiamo elementi ulteriori rispetto a quelli pubblicati oggi dalla stampa". 

"Il Partito democratico ripone pertanto tutta la propria fiducia negli organismi competenti che indagano sui fatti e ci auguriamo che la magistratura il prima possibile faccia chiarezza, anche a tutela delle tante aziende del comparto del cuoio che costituiscono un’eccellenza per l’economia della nostra regione e lavorano nel pieno rispetto delle regole - ha concluso Bionafè - Abbiamo appreso delle accuse nell'ambito di questa indagine ad amministratori del nostro partito che hanno il diritto di poter dimostrare la correttezza del loro operato e verso i quali il nostro atteggiamento é assolutamente garantista. Anche per questo vogliamo respingere le strumentalizzazioni della destra, su questa inchiesta giudiziaria così delicata e ancora aperta, per attaccare un avversario politico”.