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Botero, in Toscana il giorno dell'ultimo addio

La chiusura della camera ardente e il rito funebre nel duomo di San Martino nella Pietrasanta che per volontà dell'artista custodirà le sue spoglie

Il duomo di Pietrasanta gremito per i funerali di Botero

Dopo due giorni di camera ardente nella chiesa della Misericordia a Pietrasanta, la Toscana oggi ha dato l'ultimo addio a Fernando Botero, scultore e pittore colombiano che aveva stabilito proprio nella Piccola Atene la sua dimora prediletta artistica e personale fino a divenirne nel 2001 cittadino onorario.

A Pietrasanta, dove per oggi è stato proclamato il lutto cittadino, Botero ha scelto di essere infatti sepolto. Le sue ceneri sono state tumulate nel cimitero comunale pietrasantino dove già riposa la moglie, Sophia Vari, deceduta nel Maggio scorso.

Ma intanto le cerimonie con il rito funebre celebrato nel duomo di San Martino, dove le ceneri del maestro sono state accompagnate dal corteo di cittadini e istituzioni che hanno poi gremito la cattedrale. Lì gli interventi istituzionali hanno visto alternarsi il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti e l'ambasciatore della Colombia in Italia Ligia Margarita Quessep Bitar. 

Poi i saluti e i ricordi personali dell'amico fraterno Alessandro De Santi, di Adolfo Agolini a nome degli artigiani pietrasantini e della figlia Lina Botero. Quindi il rito vero e proprio, officiato da monsignor Stefano D'Atri e la tumulazione nel cimitero urbano, nello spazio riservato ai pietrasantini illustri. "Fernando Botero pittore, scultore" è la semplice epigrafe impressa sulla lapide di marmo bianco.

“Mio padre ha scelto Pietrasanta, la sua Pietrasanta, la nostra Pietrasanta – le parole della figlia Lina, più volte rotte dall'emozione e sostenute da calorosi applausi – come luogo del suo eterno riposo. In questa città di immensi artigiani, dove ha sempre trovato un sostegno fondamentale nelle mani talentuose di chi ha avuto il mestiere nel sangue e ha saputo trasmetterlo attraverso generazioni, ha costruito insieme a Sophia il fulcro intorno al quale la nostra numerosa famiglia, così geograficamente dispersa, si è sempre ricongiunta per quarant'anni". 

“Salutiamo un grande artista ma, prima di tutto, un nostro concittadino – ha ricordato il sindaco Giovannetti – che, di Pietrasanta, era già parte ben prima di riceverne la cittadinanza onoraria, nel 2001. Tante volte lo abbiamo incontrato a passeggio in piazza con Sophia, sua moglie, come una persona qualsiasi. Altrettante lo abbiamo ammirato e fatto ammirare al mondo intero, nella sua grandezza".