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La promessa, "Se vince il sì non insegno più"

Il professore Gustavo Zagrebelsky è pronto a lasciare la cattedra qualora passasse la riforma della Costituzione. Lo ha detto alla festa del Fatto

E' pronto a lasciare la cattedra di diritto costituzionale all'Università di Torino, qualora passasse la riforma della Costituzione Guasto Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, e lo ha annunciato durante un dibattito con il ministro alla giustizia Andrea Orlando alla Festa del Fatto Quotidiano a Pietrasanta alla Versiliana. 

“Perché sì, perché no”, questo il titolo del dibattito dove Orlando ha preso le difese della riforma renziana sulla Costituzione e Zagrebelsky invece l'ha smontata.

"Ho detto ai miei studenti - ha affermato Zagrebelsky alla festa del Fatto con il ministro Orlando - che se passerà il sì e quindi la riforma, dovrò smettere di insegnare Diritto costituzionale, perché, ammetto, non ho capito quasi nulla delle parti essenziali di questa riforma e di come possa funzionare secondo i nostri ministri". "La nostra nuova Costituzione - ha aggiunto Zagrebelsky - è stata scritta secondo la tecnica dell'incomprensione; diventerà come una delle tante leggi illeggibili, che i nostri parlamentari hanno votato a caso, senza capirne il significato".

Dalla platea è partito qualche fischio e contestazione per il ministro, mentre sono stati molti gli applausi per Zagrebelsky che ha difeso le ragioni del no al referendum. 

"Il bicameralismo non è essenziale - ha affermato Orlando - realizzare una maggioranza in entrambi i rami del parlamento sarà sempre più difficile, in tutti i paesi d'Europa la seconda camera se esiste non è eletta dai cittadini, ma lì non si mette in discussione la democrazia".

"Non so quando voteremo per il referendum, lo ammetto, ma il voto non è in discussione e non dipende dagli umori del governo".