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Pino Daniele, nessuna anomalia nei soccorsi

Controllati dai carabinieri i tabulati delle chiamate al 118 e la tempistica degli interventi. Camera ardente chiusa e poi riaperta. Doppio funerale

Il cantante napolentano è morto domenica sera per un infarto dopo essersi sentito male nella sua casa in Maremma. Soffriva di una grave patologia cardiaca da molti anni.

Nelle ore successive al decesso si erano diffuse alcune voci su presunti ritardi nei soccorsi e i carabinieri di Orbetello, di loro iniziativa, hanno deciso di verificare gli orari di intervento e i tempi di spostamento dei mezzi del 118. Gli approfondimenti non hanno fatto  rilevare anomalie o discordanze rispetto a quanto dichiarato dal personale della Asl intervenuto sul posto.

Sempre per fare chiarezza, la famiglia di Pino Daniele ha diffuso un comunicato in cui spiega che è stato lo stesso cantante a chiedere di essere portato all'ospedale Sant'Eugenio di Roma "per essere soccorso dalla stessa équipe di medici da cui era in cura da anni e che quindi godeva della sua piena fiducia". La famiglia ha smentito categoricamente anche che "l'automobile su cui l'artista ha viaggiato verso Roma abbia forato uno pneumatico durante il tragitto, rallentando la corsa verso l'ospedale".

Centinaia di persone si sono recate alla camera ardente allestita da ieri nell'obitorio dell'ospedale romano. Oggi la camera è stata chiusa al pubblico per alcune ore ma, come spiega la famiglia nel comunicato, solo per "permettere ai numerosi familiari del cantante di stringersi intorno a Pino un ultimo momento". Poi la  sala è stata riaperta ai visitatori.

I funerali saranno celebrati in forma pubblica domani prima a Roma, alle 12, presso il santuario della Madonna del Divino Amore, e poi, alle 17, a Napoli, nella basilica di Santa Chiara. Per volontà dello stesso cantante la salma sarà cremata. Il sindaco di Napoli De Magistris ha annunciato che, nei prossimi giorni, le ceneri di Pino Daniele saranno ospitate nel Maschio Angioino