Era integrato nella società, lavorava in una lavanderia a Venturina, sposato con un'italiana e viveva da dodici anni nel nostro Paese. Questa la carta d'identità di Mohamed Mansouri, tunisino, 34 anni, espulso ieri dal ministero dell'Interno dopo un monitoraggio sul web.
Mansouri infatti sul proprio profilo Facebook esaltava le azioni dell'Isis commentando positivamente anche la jihad, plaudendo agli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti. Mohamed Mansouri viveva a Piombino con la moglie, estranea ai fatti e lavorava da tempo presso una lavanderia industriale di Venturina, insieme al fratello.
Un soggetto pericoloso secondo il Viminale che aveva sviluppato "una posizione personale e autoreferenziale della politica". Mansouri non risulta essere un frequentatore della moschea, né di avere un'intensa attività religiosa.