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Piove e il Carrione sfonda di nuovo

Durante un temporale l'acqua e il fango hanno invaso un laboratorio di marmo e una segheria già alluvionati nel novembre scorso. Polemiche sui lavori

L'argine del torrente ha di nuovo parzialmente ceduto proprio nello stesso tratto crollato il 5  novembre provocando un'alluvione devastante, con oltre 100 milioni di euro di danni. 

Sul posto  sono intervenuti vigili del fuoco e vigili urbani. 

Secondo i primi riscontri, il direttore dei lavori per la messa in sicurezza dell'argine crollato avrebbe dichiarato ai due imprenditori che hanno subito nuovi danni che alcuni interventi non sarebbero stati effettuati perché l'argine è sotto sequestro.

La procura ha però smentito categoricamente di aver dato disposizione di non toccare l'argine: "Siamo disposti ad autorizzare qualunque opera che consenta la messa in sicurezza" ha dichiarato il procuratore capo Aldo Giubilaro.

L'argine crollato il 5 novembre era stato costruito soltanto otto anni prima in modo difforme dal progetto. Nell'inchiesta aperta dalla magistratura ci sono due persone indagate.