Attualità

Effetto Covid, in Toscana c'è più acqua del solito

Falde acquifere più alte della media stagionale per la chiusura delle fabbriche e l'assenza dei turisti. Uno studio di Cnr e Università di Pisa

Il lockdown durato due mesi sta producendo effetti inattesi che, anche in Toscana, sono già oggetto di studio. E così, oltre all'aria più pulita per effetto del traffico drasticamente ridotto in seguito ai decreti del governo, ora si scopre che nelle falde acquifere della regione c'è più acqua del solito.

Il fenomeno è già sotto la lente di uno studio promosso dall'Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr di Pisa che coinvolge l'Università pisana e, tra le sue cause, c'è con estrema probabilità il calo dei consumi dovuto alla prolungata chiusura dei distretti industriali che sfruttano l'acqua nei loro processi produttivi, ma anche l'azzeramento delle presenze dei turisti e degli studenti stranieri nelle città da marzo a ora.

Si tratta, spiega Roberto Giannecchini, docente del dipartimento di Scienze della terra a Pisa, "di un segnale in controtendenza rispetto alle medie stagionali anche perché da settimane sta piovendo molto poco". Da qui l'occasione di studiare il fenomeno per "capire il comportamento delle falde in risposta ad una situazione indotta come il lockdown".