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Dalla Danimarca alla Toscana il "Nobel" per la paralisi cerebrale

L'importante riconoscimento è andato ad Andrea Guzzetta, responsabile del dipartimento di neuroscienze dell’età evolutiva della Stella Maris

Andrea Guzzetta

Va ad Andrea Guzzetta, responsabile del dipartimento di neuroscienze dell’età evolutiva della Stella Maris di Calambrone e professore ordinario di neuropsichiatria infantile dell’università di Pisa, il Premio Elsass per gli studi sulla paralisi cerebrale.

Il prestigioso riconoscimento è noto nell’ambiente come il “Nobel” per la paralisi cerebrale.

A consegnare il premio è stata la Principessa Benedikte di Danimarca, durante una cerimonia che si è tenuta ieri a Charlottenlud.

Un momento della premiazione

 Guzzetta è impegnato negli studi sulla diagnosi precoce della paralisi cerebrale per migliorare la qualità di vita dei piccoli che ne sono affetti. I suoi studi sullo sviluppo del cervello nei primi anni di vita e sulla neuroplasticità nei neonati con lesioni cerebrali sono riconosciuti a livello internazionale.

L’obiettivo primario delle sue ricerche è quello di diagnosticare la paralisi cerebrale il prima possibile per intervenire tempestivamente e ridurre le difficoltà motorie e funzionali che ne derivano.

Sotto la sua guida il laboratorio Smile di Calambrone è diventato punto di riferimento internazionale per lo studio delle capacità motorie e visive nei neonati con lesioni cerebrali.

“Questo riconoscimento - ha detto Guzzetta- ci permette di fissare nuovi e ambiziosi obiettivi di ricerca per continuare a migliorare la diagnosi e il supporto ai bambini con paralisi cerebrale e alle loro famiglie. Sono onorato e motivato a esplorare nuove strade, come il ruolo della neuroplasticità e l’impatto degli interventi precoci sullo sviluppo”.

Secondo Jens Bo Nielsen, presidente del comitato di selezione, il professor Guzzetta si è distinto per due motivi principali: l’importanza delle sue ricerche, che hanno influenzato la diagnosi precoce della paralisi cerebrale a livello globale, e l’impatto concreto del suo lavoro sulla pratica clinica. “Non solo ha portato nuove conoscenze, ma ha anche migliorato significativamente il supporto ai bambini e alle loro famiglie, in Danimarca e nel mondo. Questo si allinea perfettamente con i valori della Fondazione Elsass”, ha dichiarato Nielsen.