Attualità

Nuova sfida, organi artificiali impiantabili al posto di quelli malati

Al progetto "Ibris" della Scuola Superiore Sant'Anna un milione e mezzo di euro dal Fondo italiano per la scienza

Sala operatoria - foto di archivio

Sviluppare una nuova generazione di organi artificiali impiantabili in grado di sostituire le funzionalità degli organi naturali compromessi. Con questo obiettivo prende il via il progetto Ibris coordinato da Arianna Menciassi, docente di bioingegneria industriale e prorettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha ricevuto un contributo di 1,5 milioni di euro dal Fondo Italiano per la Scienza, il nuovo programma di finanziamento del Ministero dell’Università e della ricerca.

“L’idea di sostituire alcune funzionalità compromesse degli organi umani impiantando sistemi artificiali - ha commentato Menciassi- non è nuova, ma veri sistemi impiantabili hanno capacità limitate". Il progetto punta quindi a sviluppare degli organi artificiali con capacità di attuazione, sensing e consapevolezza dell’ambiente in cui saranno impiantati. Il progetto partirà da due casi studi (il sistema urinario e il cuore) per poi allargare il raggio d’azione anche su altri organi impiantabili.

“Con Ibris – spiegaMenciassi- vogliamo cambiare il paradigma e lavorare su tutti quegli aspetti scientifici e tecnologici che impediscono adesso di impiantare totalmente e per anni un organo artificiale: dai problemi di alimentazione a quelli di controllo, di attuazione a bordo, di dimensioni e biocompatibilità. Una sfida importante, che può essere affrontata con un approccio robotico e bioingegneristico".