Cronaca

Rapinatore ucciso, le ultime chiamate ai complici

Attraverso le ultime telefonate effettuate dal malvivente potrebbero essere identificati gli altri membri della banda dell'assalto alla gioielleria

Sono state le impronte digitali a dare un'indentità al malvivente ucciso due giorni fa dal gioiellliere Daniele Ferretti durante una tentata rapina culminata in una sparatoria. L'uomo si chiamava Simone Bernardi, era originario di Latina e aveva 43 anni. Quando è entrato nel negozio di Ferretti era l'unico che aveva il volto coperto e con sè non aveva niente, nè il telefonino nè armi. Quindi non sarebbe stato lui a sparare verso la moglie del gioielliere e a innescare la reazione di quest'ultimo per legittima difesa. 

Gli inquirenti stanno adesso cercando di risalire al telefono di Bernardi e quindi alle chiamate da lui effettuate negli ultimi giorni e che potrebbero portare ai due complici ancora in fuga.

Indagini in corso anche sull'auto rubata dalla banda a Marina di Pisa e poi parcheggiata davanti alla gioielleria, alla ricerca di tracce biologiche lasciate dai rapinatori.