Contro la colite ulcerosa e la poliposi adenomatosa familiare, due gravi malattie del colon-retto, l'Università di Pisa partecipa al progetto europeo di medicina rigenerativa che vuole evitare l'asportazione chirurgica attraverso una bioprinter 4D. Ovvero: stampando cellule del paziente, in grado di rigenerare mucosa e sottomucosa.
Un approccio che sarà testato e validato attraverso studi pre clinici a cominciare da Gennaio, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre i rischi legati alle attuali procedure chirurgiche, che sono particolarmente invasive. Il progetto, che durerà quattro anni, ha ottenuto un finanziamento di 7,5 milioni dall’European Health and Digital Executive Agency.
Al consorzio "Tentacle", che si occuperà della ricerca, partecipano dieci partner provenienti da sei Paesi europei, è coordinato dall’istituto tedesco Würzburg University Hospital. E, appunto, include anche l'Università di Pisa, insieme ad altre italiane come il Politecnico di Torino e l'Istituto superiore di Sanità.
"Partecipare ai nostri progetti è per me sempre motivo di grande orgoglio - ha detto Isella Vicini, direttrice della Service Line European Fundin Development di Warrant Hub - ancora di più quando si tratta del settore salute e quando - come in questo caso - la buona riuscita della ricerca avrà delle concrete ricadute positive sulla vita quotidiana di migliaia di pazienti in tutto il mondo".