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Un fungo salva gli ortaggi dalla siccità, scoperta toscana

I ricercatori hanno scoperto che un organismo microscopico può aiutare gli ortaggi a sopravvivere agli stress idrici causati dal cambiamento climatico

In agricoltura risparmiare acqua e mantenere inalterata la qualità dei prodotti è un obiettivo primario che adesso può essere raggiunto grazie a un fungo microscopico che migliora la resistenza del pomodoro agli stress idrici. I primi risultati, arrivati da un progetto di ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa finanziato dalla Regione Toscana, sono promettenti anche per altre colture.

Negli ultimi anni il cambiamento climatico ha portato a numerose conseguenze, come la scarsa disponibilità di acqua per fini agricoli e quindi, in vista della riduzione di disponibilità idrica, riuscire a diminuire il consumo di acqua in agricoltura, mantenendo inalterata la produzione, diventa un obiettivo importante e necessario.

La Scuola Superiore Sant’Anna fornisce un contributo con il progetto Microbios, coordinato da Elisa Pellegrino, ricercatrice del gruppo Interazioni Pianta-Suolo del Centro di Ricerca in produzioni vegetali che mira allo sviluppo di microorganismi del suolo, riuniti in consorzi ad azione biostimolante, da utilizzare per aumentare la resistenza delle colture agrarie e migliorare la qualità delle produzioni.

I risultati su piante di pomodoro sono molto promettenti, guardando alle esigenze idriche di questa coltura (un pomodoro per arrivare a maturazione necessita di circa 13 litri d’acqua), ma possono essere di forte impatto anche per altre colture in un contesto di cambiamenti climatici.

Con lo studio dopo aver individuato un fungo endofitico benefico, la Serendipita indica, è stato messo a punto il protocollo di coltivazione e di inoculazione del fungo stesso e dei batteri ad esso associati su piante di pomodoro in condizioni idriche critiche.