Attualità

Varianti Covid, la Toscana studia i biomarcatori

La ricerca è stata finanziata dall'Istituto superiore di sanità. Obiettivo: sviluppare approcci preventivi e terapeutici mirati e specifici

La Toscana studia i biomarcatori di patogenicità delle varianti Sars-CoV-2. La ricerca per identificarli è finanziata dall'Istituto superiore di sanità, e il progetto è guidato dal professor Mauro Pistello, ordinario di microbiologia dell'università di Pisa e direttore dell'unità operativa di virologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.

Il progetto coinvolge gruppi di ricerca coordinati da Maria Franzini (associato di Patologia clinica) e Francesca Millanta (associato di Patologia generale e Anatomia patologica veterinaria) sempre dell'ateneo pisano, insieme a team di ricerca coordinati da Guido Antonelli (ordinario di Microbiologia dell'Università La Sapienza di Roma e direttore dell'Unità operativa di Microbiologia e Virologia nell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I), e a Cristina di Primio e Mario Costa (ricercatori dell'Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa).

"Durante la pandemia da Covid-19 - spiega una nota dell'Aoup - la presentazione clinica della malattia è passata da una forma di polmonite grave a un'infezione multi-organo meglio tollerata; un cambiamento che potrebbe essere attribuibile a vari fattori tra cui una maggiore conoscenza della malattia e il successo delle vaccinazioni, ma che lascia spazio anche all’ipotesi che possa aver giocato un ruolo l'adattamento del virus, che ha provato a eludere l'immunità vaccinale migliorando la trasmissibilità a scapito della virulenza".

L'obiettivo dello studio è quindi quello di confrontare diversi fattori virali per definire la patogenicità delle diverse varianti, in modo da gettare le basi per lo sviluppo di approcci terapeutici e preventivi mirati alle più recenti varianti.

"Con questa ricerca - conclude l'Aoup - il team coordinato da Pisa si posiziona come centro italiano per la caratterizzazione preclinica delle future varianti identificate dalla Rete integrata di sequenziamento coordinata dall'Iss".