Attualità

Visore in 3D, così i maschi sperimentano le molestie alle donne

I dispositivi della Scuola Superiore Sant'Anna offrono un'esperienza immersiva nei panni della ricercatrice Marta. Lanciati anche podcast

I visori dell'esperienza immersiva sulle molestie sessuali

Un visore in 3D per sperimentare la violenza di genere e le molestie sessuali nei panni virtuali della ricercatrice universitaria Marta e una serie di podcast dal titolo "Mai dire maschio": sono gli strumenti messi a punto in Toscana dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa nell'ambito del progetto europeo Engine, proprio con l'obiettivo di far meglio comprendere la violenza di genere anche a chi non vi è esposto.

L'esperienza offerta dei visori è immateriale ma immersiva, e consente di vivere cat calling e apprezzamenti volgari patiti in strada dalla ricercatrice protagonista dello scenario. Le reazioni? Forti fra i maschi catapultati dal dispositivo nei panni di Marta, uomini adulti ma anche ragazzi. 

Nella modalità 3D la protagonista del video è Marta, una ricercatrice universitaria che cammina su un marciapiede. Mentre sta andando a lavoro degli individui iniziano a molestarla con azioni di cat calling.

I podcast

E poi i podcast, disponibili su tutte le piattaforme, sempre realizzati nell'ambito del progetto Engine coordinato dalla docente di filosofia politica dell'istituto universitario Anna Loretoni.

Il podcast è condotto da Federica Merenda con interviste a scrittori, pensatori e altre figure pubbliche che raccontano i tanti modi in cui si può essere maschi lottando contro stereotipi, violenza e discriminazioni.

I temi al centro della prima puntata sono decostruzione del maschile, educazione sessuale e educazione al piacere con Camilo Villagran, studente di medicina e attivista dell’associazione Chi si cura di te.

Il progetto Engine

Engine (Engaging Men and Boys against Gender-based Violence and Discrimination) è un progetto sviluppato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa grazie a un approccio interdisciplinare tra le aree di ricerca di Filosofia Politica e di Ingegneria. 

E' stato realizzato, spiega il magazine dell'istituto universitario, in collaborazione con Artes 4.0 - Centro di Competenza e con il Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti per sensibilizzare le nuove generazioni sul contrasto alla violenza di genere e alla discriminazione, grazie a tecnologie di realtà immersiva. 

Il progetto è cofinanziato dall'Ue nell’ambito della call Cerv-Daphne, al quale l’Istituto Istituto di intelligenza meccanica partecipa, sotto la responsabilità di Massimo Bergamasco, insieme con gli Istituti Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) e Management.