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Dopo l'incendio il Monte Pisano prova a rinascere

Appuntamento al teatro della Valgraziosa per fare il punto in un incontro pubblico sul piano di "Gestione attiva del Monte Pisano"

Regione Toscana e Comunità del Bosco Monte Pisano assieme per tracciare le linee guida della "Gestione Attiva" del Monte Pisano. Un modello nato all'indomani della drammatica esperienza dell'incendio che, poco più di un anno fa, mandò in fumo centinaia di ettari.

Il punto è stato fatto in un incontro pubblico che si è svolto al teatro della Valgraziosa, alla presenza dei rappresentanti locali e del presidente della Regione Enrico Rossi.

"II Monte Pisano ha ripreso la sua vita e la sua vegetazione. Un risultato reso possibile grazie alle opere di ripristino e al lavoro di migliaia di persone", ha ricordato Rossi, "La Regione si è impegnata con tutte le sue risorse, finanziarie e professionali. E' nata la Comunità del Bosco, per prevenire incendi e salvaguardare l'area dal rischio idrogeologico".

"Al centro delle attività di prevenzione anche le linee "parafuoco" per isolare un eventuale cammino delle fiamme. Ora siamo all'opera per estendere questa lezione a tutta la Toscana e per farne un punto di riferimento nazionale", ha detto ancora Rossi, che è stato ringraziato personalmente dal sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti:"La Regione che ci ha presi per mano ed è stata con noi per tutta l'emergenza. Non lo dimentichiamo".

Il presidente ha sottolineato la sempre più stringente esigenza di tornare a piantumare e tutelare il bosco, anche come difesa contro i cambiamenti climatici. "La tutela del bosco è fondamentale e strategica anche come mezzo di contrasto a fenomeni globali - ha aggiunto Rossi - La Regione può intervenire e lo sta facendo, anche con la volontà di costituire Comunità del bosco in tutto il territorio toscano, ma serve una programmazione nazionale per la sicurezza, a tutto tondo, dagli incendi al rischio idrogeologico, alla prevenzione sismica. Un Piano nazionale sarebbe fondamentale per prevenire danni e drammi, anche in vista della nuova programmazione dei fondi europei".

Parlando di gestione dell'emergenza, messa in sicurezza e di prevenzione del rischio, anche climatico, Rossi ha ribadito che: "anzitutto sarebbe necessario che lo Stato garantisse subito le risorse necessarie per fronteggiare le crisi, senza i tempi e le incertezze che ci sono oggi, senza la necessità di fare richieste sperando che i fondi vengano concessi. Le risorse per l'emergenza devono essere garantite. Così come andrebbe garantito un Piano per la messa in sicurezza dell'Appennino, dove si incrociano i problemi dell'abbandono, del rischio sismico e del rischio idraulico".

"In questo contesto - ha concluso il presidente - diventa cruciale il tema della ripiantumazione e di quella che viene definita la 'nuova colonizzazione' del bosco, il ritorno ad attività legate al bosco ed all'agricoltura, in linea anche con il New green deal economico e con la sensibilità di molti giovani, sempre più interessati alle attività tradizionali, reinterpretate in maniera ecologica ed innovativa. Secondo alcuni studiosi piantando un miliardo di alberi le condizioni climatiche e dell'aria tornerebbero ai livelli precedenti la rivoluzione industriale. Credo che questi siano temi su cui la politica nazionale e mondiale dovrebbe attivarsi".