Cronaca

Dalai Lama, la città cinese sospende le relazioni

Hangzhou ha sospeso il gemellaggio con Pisa e ha bloccato le collaborazioni. La causa? L’accoglienza del Dalai Lama in città

Problemi nei rapporti con la città cinese gemella dopo la visita del Dalai Lama a Pisa.

Mentre una delegazione del Comune si apprestava a partire, infatti, la settimana prossima, per la Cina in seguito all'invito della città gemellata di Hangzhou, l'ufficio dei gemellaggi della città cinese ha fatto sapere al Comune con una sintetica nota che la delegazione pisana non sarebbe stata accolta come previsto, poiché a Pisa si è deciso di accogliere il Dalai Lama, dunque con una sospensione delle collaborazioni.

Il sindaco ha ricordato come l’invito al Dalai Lama, fatto dall’Università di Pisa per il simposio internazionale e la concessione della laurea honoris causa, sia stato raccolto dalla comunità pisana per il riconoscimento della statura di leader spirituale del personaggio. Peraltro il Dalai Lama è cittadino onorario di Pisa e la provincia di Pisa ospita l'Istituto Lama Tzong Khapa, a Pomaia, come era stato illustrato di fronte ad obiezioni fatte dal Consolato cinese.

"Le città italiane fanno e faranno scelte in libertà e in buona fede. Il Dalai Lama ha incontrato giovani e studiosi parlando di evoluzione della mente, di convivenza e di pace", ha detto Filippeschi.

Nessuna intenzione dunque d'interferire con la politica estera della Repubblica Popolare di Cina è stata manifestata.

"Quella della città cinese appare come una ritorsione alla quale Pisa vuole rispondere con pacatezza" e il sindaco ha affermato di voler mantenere il gemellaggio e l'amicizia.

Tra i primi commenti quello di Fratelli d'Italia:"Noi siamo dalla parte del Tibet e del Dalai Lama, in maniera netta e decisa. Riteniamo che non ci siano affari che tengano: con la Cina non si deve avere una relazione istituzionale (della quale non si sente neanche la necessità) solo in nome del denaro, infischiandosene del regime che governa a Pechino", hanno detto Filippo Bedini e Maurizio Nerini che chiederanno di rompere il gemellaggio con Hangzhou.