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Aoup in prima linea per la chirurgia robotica

Uno studio realizzato insieme al Dipartimento di Chirurgia dell'ospedale di Lugano ha riconfermato l'eccellenza dell'unità di Chirurgia epatica pisana

La chirurgia mini-invasiva epatica sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella gestione e nel trattamento del paziente affetto da epatocarcinoma.

L’ampia casistica relativa a questo tipo di tecnologia è stata riportata in un studio pubblicato sulla rivista internazionale Surgical Endoscopy, come frutto della collaborazione fra l’Unità operativa di Chirurgia epatica e dei trapianti di fegato dell’Aoup diretta dal dottor Davide Ghinolfi e il Dipartimento di Chirurgia dell’ospedale di Lugano.

Lo studio, condotto dai dottori Emanuele Balzano e Alessandra Cristaudi e presentato da Lorenzo Bernardi, intitolato "Robotic versus laparoscopic liver resections: a propensity-matched comparison of two-center experience" include oltre 270 resezioni epatiche mini-invasive consecutive, laparoscopiche o robotiche, realizzate nei due centri, pisano e svizzero.

I risultati dimostrano la non-inferiorità della chirurgia robotica rispetto alla più tradizionale metodica laparoscopica, supportando l’utilizzo dell’approccio robotico nei pazienti cirrotici. "La chirurgia robotica è diventata elemento essenziale nella gestione del paziente affetto da epatocarcinoma in quanto permette di allargare i criteri di resecabilità dei tumori del fegato anche in pazienti cirrotici - ha detto il dottor Balzano - diventando cosi un presidio fondamentale e insostituibile nel percorso di cura del paziente".

Con questo ulteriore studio la struttura di Chirurgia epatica e dei trapianti di fegato dell’Aoup, unico centro regionale per il trapianto di fegato, da anni attivo nel campo della chirurgia mini-invasiva, si pone ai vertici nazionali e internazionali nella gestione e trattamento dei tumori primitivi del fegato e dei pazienti affetti da insufficienza epatica terminale.