Cronaca

Il gioielliere è indagato per omicidio volontario

Disposta l'autopsia sul corpo del rapinatore ucciso. Il giorno prima l'uomo era andato nel negozio di Ferretti e si era fatto mostrare alcuni gioielli

L'iscrizione sul registro degli indagati di Daniele Ferretti, il titolare della gioielleria di di via Battelli che ieri sera ha ucciso un rapinatore (vedi articoli correlati) con un colpo di pistola, è collegata agli accertamenti in corso sulla vicenda e all'autopsia disposta sul corpo del rapinatore, ai fini di assicurare tutte le garanzie a difesa dell'indagato.

Quando i rapinatori sono arrivati, ieri sera, il gioielliere era sul retro del negozio. E' stata quindi la moglie ad aprire. Nessun sospetto: il giorno prima uno dei due si era presentato nella gioiellieria per farsi mostrare mostrare alcuni pezzi, promettendo di tornare il giorno successivo per l'acquisto. E' per questo che la donna, riconoscendolo attraverso la porta a vetri, gli ha aperto e lo ha fatto entrare.

A quel punto i due malviventi hanno tirato fuori le armi e minacciato la moglie di Ferretti. Quest'ultimo è uscito dal retrobottega impugnando la sua pistola e ha invitato i due rapinatori a uscire negozio. Ma uno dei due per tutta risposta ha fatto fuoco in direzione della moglie di Ferretti senza colpirla e a quel punto il gioielliere ha reagito a sua volta sparando sei pallottole, una dietro l'altra. Due hanno colpito il rapinatore, una di striscio e l'altra al busto. La seconda è stata quella fatale.